Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2016

TIZIANO TERZANI E LA MEDITAZIONE VIPASSANA

(Tratto dal libro “Un indovino mi disse”) 27. Il meditatore della CIA Così c'ero arrivato anch'io. Fermo come un sasso, seduto per terra, a gambe incrociate, con le mani posate una sopra l'altra, all'altezza dell'ombellico, le palme rivolte all'insù, la schiena dritta, le spalle rilassate e gli occhi chiusi, a pensare alla punta del mio naso, a cercare quell'attimo in cui il respiro, fatto lento e leggero, entrando e uscendo, tocca un punto preciso della pelle. Un'ora dopo l'altra. Un giorno dopo l'altro: senza mai dire una parola, mangiando vegetariano – l'ultimo pasto prima di mezzogiorno -, a letto alle nove, senza leggere la pagina di un libro per non distrarsi, cercando di essere sempre cosciente di ogni gesto. Di ogni pensiero, di ogni sensazione. La meditazione: avevo passato mezza vita in Asia e non me n'ero mai occupato. Sentivo di gente che faceva, che andava a questi corsi, ma mi pareva una cosa che n

AFFIDARSI AL DHAMMA

Il dono del Dhamma supera ogni altro dono Nell'antica lingua pāli troviamo un tentativo di racchiudere l’universo del Dhamma nelle parole,  “Sabbādanam dhammadānam jinati” , il dono del Dhamma supera ogni altro dono. C'é qualcosa di inestimabile valore che sfugge alla comprensione della mente ordinaria nonostante la sua essenza si trovi ovunque. Che cos’è il Dhamma?  Prima di tutto è bene chiarire che il termine -Dhamma- e quello  -Dharma- sono la stessa cosa, soltanto viene enunciato in lingua differente e in alcuni casi risente di alcune sfumature nell'insegnamento, provenienti però dalla stessa radice. Per molto tempo e ancora oggi, il significato di questo universale contenuto di saggezza è stato frainteso: il Dhamma  è stato racchiuso all'interno di una ricca cornice carica di orpelli religiosi che inneggiano alla figura del Buddha. Il Dhamma però nella sua profondità non ha nulla a che vedere con il Buddha, non è qualcosa che può appartenere a qua