Passa ai contenuti principali

INTERVISTA A SILVANO AGOSTI

Silvano Agosti è un regista clandestino che non si è mai arruolato a quelle che sono le dinamiche di sistema, è anche scrittore e poeta, definirlo è difficile;  lui stesso  rimprovera la superficialità di una definizione  dicendo: “come si può definire un essere umano?”. I ruoli e le etichette per  Silvano sono come delle piccole bare che limitano il potenziale reale di ogni individuo.  Nei suoi 36 film racconta la vita con straordinaria poesia e crudezza, la stessa che gli è costato la censura e il sequestro delle pellicole durante i primi anni settanta. La storia di Silvano è costellata da aneddoti fantastici e brilla di un mistero che si può sentire nelle pause morbide e avvolgenti della sua voce.  Un uomo di estrema gentilezza e disponibilità che sembra essere non attaccato a nulla e contemporaneamente al centro di un vortice che lo vede sempre in movimento; le sue parole pacate scorrono fluide, guidate da una saggezza che indiscutibilmente proviene da una preziosa fonte.
_________________________________________________________


Ciao Silvano, grazie per avermi  dato la possibilità di intervistarti.
Tu hai raccontato nei tuoi film, nei  tuoi libri e in molte  interviste che quando avevi diciassette anni hai fatto una scoperta sensazionale, una scoperta che ha cambiato completamente il tuo modo di percepire il mondo intorno a te, hai scoperto “l’ESSERE UMANO”


No, ho scoperto che l’essere umano è il massimo capolavoro che la natura ha costruito in cinque milioni di anni.  Non esiste nulla nell’Universo conosciuto che sia paragonabile come valore, come importanza, come complessità, come meraviglia, all’Essere Umano.

Ci puoi raccontare da un punto di vista spirituale che tipo di esperienza è stata?

Io sono praticamente  scappato di casa a diciassette anni e mezzo, ho capito che l’adulto era una deformazione dell’essere umano, forse deriva dal latino “adulterum” qualcuno che è derivato da un altro ma  non da se stesso. E allora me ne sono andato di casa cancellando tulle le norme perché ho pensato che le norme mi avrebbero reso  normale  -  poi le norme proibiscono sempre tutto, quindi mi erano antipatiche – e invece mi sono fatto quattro regole, che sono le regole che hanno “regolato”  la mia intera vita fin'ora, trasformandola, se vuoi,  in una cosa bellissima.  Una fiaba.  Le regole erano queste: non lavorerò mai più di tre ore al giorno, piuttosto muoio. No, “ piuttosto vado in campagna a raccogliere le mele” ma, piuttosto muoio;  secondo regola:  non umilierò mai una donna trasformandola in una moglie. Terza regola:  non crederò mai che esiste uno stato che possa fare qualcosa a mio favore.  Quarta regola, forse la più bella  – mi ricordo, stavo camminando verso l’autostrada a piedi, volevo andare in autostop a Londra e poi ci sono andato a Londra in autostop, sono rimasto là e ho imparato le prime infinite cose,  nella libertà della solitudine e nella solitudine della libertà; sai che i latini dicevano  “solitudo sola beatitudo – solitudine sola beatitudine”, mentre orribile è l’isolamento, ma la solitudine che è l’elemento dialettico fra te che incontri ogni giorno tanta gente e poi ti godi l’emozione di aver incontrato l’umanità nella solitudine, è una cosa bellissima.  La quarta regola è questa: adesso che sono libero voglio vivere in modo tale che se tutti vivessero come me il mondo sarebbe un paradiso.

Silvano tu sei stato uno dei pochi italiani ad intervistare Osho “Rajneesh” un grande maestro spirituale degli anni  70’ molto discusso ancora oggi. Oltre a te fu intervistato da Enzo Biagi. Ci puoi raccontare un pochino meglio chi era Osho?

Osho era l’undicesimo figlio di una famiglia numerosa… Io ero il sesto, forse (sorride) essendo gli ultimi due figli ci siamo intesi molto bene. Lui è stato estremamente gentile con me, mi ha fatto invitare a pranzo etc. Secondo me era un essere particolare che aveva l’ambizione di coniugare la filosofia occidentale con quella orientale e viceversa, ma a mio parere pur essendo una persona estremamente intelligente e per così dire: davvero un illuminato, lui non aveva la statura sufficiente per creare questa osmosi, questa specie di fusione fra l’oriente e l’occidente.  Quindi è successo quello che è successo, il suo entourage  non era così illuminato come lui, lo volevano portare via dall'India per fare un business in America, sono andati lì e hanno comprato due milioni e mezzo di metri quadri di terra nell’Ontario, così diventò uno stato nello stato.  Poi lui, che era in fondo un ingenuo come tutti gli illuminati, che sono solo dei bambini cresciuti, disse che Reagan che era l’incarnazione del demonio e allora quelli della CIA lo hanno ammazzato, gli hanno messo il mercurio nella minestra ed altre cose per indebolirlo e farlo ammalare.

Che cos’è un maestro? E perché le persone hanno bisogno di avere un Guru?

Io ti dico la verità, sono stato sempre contrario ai Guru e ai maestri. Secondo me il vero maestro è qualcuno che lascia in pace gli altri, non gli insegna nulla, chiunque insegni qualcosa compie, secondo me,  un crimine perché  ogni essere umano nasce con l’intera sapienza dentro di sé, e questa deve solo pian piano emergere. Il maestro è qualcuno che sta insegnando qualcosa, invece è sbagliato insegnare bisogna “educere” far venir fuori, come faceva Socrate. Socrate si limitava a fare delle domande,  era un “domandologo”, inoltre essendo analfabeta era uno che sapeva di sé e da sé le cose,  capisci? Il Guru è lì per poter consolare tutta una serie di persone afflitte dalla sottomissione, perché in tutti i paesi del mondo il potere per poter regnare, sottomette le persone; le sottomette con il lavoro, con la famiglia nucleare, le sottomette con le menzogne di tutti i media, dei giornali, delle televisioni; per cui nel mondo ci sono cinquecento milioni fra servi e padroni e poi ci sono sette miliardi e mezzo di persone sottomesse che stentano persino a trovare da mangiare.
Secondo me i veri maestri sono i bambini, perché  loro non ti insegnano nulla, ma essendo come sono,  ti fanno capire davvero cosa significa vivere: “vivere significa esserci” un bambino E’… è lì e ha sempre qualcosa da fare.

Il boom spirituale degli ultimi anni ha portato sempre più persone a cercare un perché, a cercare di uscire da questo sistema, uscire da questa gabbia. Spesso il termine illuminazione, in qualche modo, racchiude questa ricerca. Che cos’è l’illuminazione?

L’illuminazione secondo me è l’incontro di ogni essere umano con se stesso. Finchè uno non ha incontrato se stesse, finchè non ha espresso il proprio amore di Sé “Amor sui” resta una nullità, soltanto qualcuno che verrà adoperato, qualcuno che convivrà o che farà degli errori madornali, che seguirà un destino che non è il suo. Invece l’illuminato… tutti i bambini sono illuminati per esempio…  A giorno però, il bambino è illuminato a giorno.

Nel tuo libro “Lettere dalla kirghisia” descrivi un mondo dove le persone sono libere perché il fine ultimo del sistema è quello di liberarle. Che cos’è uno schiavo oggi e come possiamo cambiare questa condizione?

In Kirghisia non c’è nessun sistema, semplicemente le persone lavorano tre ore al giorno quindi hanno ventuno ore per sé.  A diciotto anni gli viene regalata la casa, quindi ognuno ha la casa e le donne non devono recitare più o meno consciamente la commedia d’innamorarsi  o dell’amore perché stanno in realtà cercando una casa, un televisore, una lavatrice e un paio di ciabatte che è una cosa umiliante, poi, quando lo scoprono.
In Kirghisia tutti possono andare al ristorante due volte al giorno, quindi cibo e casa sono date dalla comunità, non è più lo stato, ma l’insieme delle persone i quali devolvono a se stessi una parte dell’immenso patrimonio che invece attualmente viene rubato da delle cosche spietate, che si chiamano  partiti , mafia, massoneria, vaticano, tutte cosche che derubano la comunità di un buon ottanta per cento dei beni, non tanto per possedere, affinchè gli altri non posseggano nulla in modo che siano “governabili”. 
Da bambino io crescevo fra i contadini e mi sentivo dire: “ma hai governato le mucche?”.  Governare le mucche significava pulirle e dargli del fieno: io sto ancora aspettando che i governi governino le persone e cioè, gli diano da mangiare e gli diano la casa, questo è il vero bisogno dell’essere umano:  mangiare e avere un luogo caldo dove dormire e dove vivere la propria autonomia.  Questa è la Kirghisia, quindi non ci sono sistemi, c’è solo un artico della costituzione in Kirghisia che neanche è scritto perché tutti lo sanno a memoria, la vostra costituzione invece  ne ha credo centotrenta e non ne è stato applicato neanche uno, anzi uno si che è stato applicato in questi ottant’anni , è l’articolo della costituzione che dice che la bandiera Italiana deve essere bianca rossa e verde. In Kirghisia non c’è sistema ci sono gli Esseri Umani.

Nel tuo film “D’Amore si Vive” tu intervisti un bambino che si chiama Frack . Questo filmato tocca profondamente le persone e  in qualche modo le cambia in meglio. Secondo te perché abbiamo questa necessità di diventare adulti e come fare per tornare ad avere nuovamente la freschezza di un bambino?

Intanto non esistono alberi adulti, non esistono gatti adulti, esistono solamente alberi che sono alberi, non sono arbusti, non sono semi, non sono piccole protuberanze, sono ciò che l’albero è nato per essere.  Invece gli esseri umani, purtroppo non crescono di sé e in sé ma crescono con le direttive di altri che sono tra l’altro nascosti, sono quelli che gestiscono il potere e ti dicono che devi andare a scuola: chi l’ha detto poi che devi andare a scuola? e perché devi andare a scuola visto che i più grandi uomini della storia umana erano tutti analfabeti?  Da Socrate a Gesù Cristo, da Maometto a Lao Tzu che ha dettato il Tao. Perché andare a scuola? a fare che cosa? Per costringere un bambino di sei- sette anni a stare seduto in un banco per cinque ore, e per cosa? Perché così dopo starà seduto in banca? Perché così dopo accetterà un lavoro di nove ore al giorno? Perché? Cosa va a fare a scuola visto che le scuole sono tutte strutturate sugli stessi principi dei campi di sterminio e sono la negazione assoluta della personalità, mentre nei campi di sterminio c’è la negazione assoluta del corpo. Per cui io sono felice di denunciare in questo momento che ad Auschwitz dalle docce non usciva acqua ma usciva un veleno che sterminava le persone in trenta secondi, così come dico che dalle scuole non esce il sapere ma esistono una serie di infinite norme, di abitudini che renderanno gli esseri umani,  invece che straordinari capolavori, come la natura li ha creati, dei cadaveri ambulanti, dei ragionieri, dei direttori, dei registi, dei papi, dei ruoli dove all’interno dei quali, come in piccole bare è imprigionato questo stupendo capolavoro che è l’essere umano.  Capisci?

Molti ricercatori affermano che dagli anni settanta stanno nascendo su questo pianeta, bambini speciali. Questi bambini vengono chiamati Indaco o Cristallo, hanno anche altri nomi e hanno particolari facoltà mentali e una estrema sensibilità, se non vengono riconosciuti si perdono completamente e qualche volta muoiono. Conosci questo tipo di argomento e cosa ne pensi in merito?

(Sorride).Io non ho mai incontrato un bambino di età inferiore ai tre anni che non sia straordinario, non mi è mai capitato, in realtà io stesso non essendo stato perseguitato dalle maternità coatte, dalla scuola etc. ho vissuto dentro di me, nel mio acculturato analfabetismo, dei fenomeni straordinari. Per esempio io ho sentito l’Amleto a Londra che non sapevo una parola d’inglese, sono tornato a casa e sapevo L’Amleto a memoria in inglese, senza capire una sola parola, e me lo ricordo ancora a distanza di cinquant’anni, me lo ricordo in inglese. Inoltre, per esempio, nel mio film il segreto, che ho fatto nel 1970, ho previsto tutto quello che sarebbe accaduta in Italia fino al 2029 e adesso che siamo nel 2015 cioè quarant’anni dopo ho indovinato tutto dal 1970 al 2015, poi spero di non aver indovinato tutto nel finale perché il finale è piuttosto drammatico.
Quindi non esistono bambini che non sono straordinari, esistono bambini uccisi, un bambino che viene mandato all’asilo viene ucciso, gli viene tolta l’età dei perché che è fondamentale, io mi chiedo ancora il perché di tutto, e invece tutti non si chiedono i perché di nulla. Capisci?
 “Noi giudici in pensione abbiamo deciso di ridurre la nostra pensione a trecentottantacinquemila euro l’anno” . Trecentottantacinquemila euro l’anno sono una cifra spropositata, assurda… Capisci? Ma nessuno si chiede perché un tizio che è stato seduto dietro una cattedra tutta la vita percepisce trecentottantacinquemila euro, mentre un altro che è stato in fabbrica a fare (così…) undici ore la giorno, gli danno bene che vada mille euro al mese, cioè trecentottantacinque volte meno dell’altro. E perché una signora di Milano che si chiama Bonomi possiede centoquarantacinquemila appartamenti e quattro milioni di persone in Italia non hanno neanche una stanza dove andare a dormire? Questi perché io me li domando sempre, ancora  e me li domanderò finchè vivo, ma le altre persone no, perché sono state sedute bene bene a scuola, hanno ricevuto un diploma… Capisci? Diploma di servi.

E’ sempre più forte il desiderio di uscire da questa gabbia fatta di condizionamenti e posto fisso. Non credi che oltre alla riflessione e alla visione consapevole ci sia bisogno anche di una pratica quotidiana come ad esempio la meditazione? Qual è la pratica quotidiana di Silvano Agosti

La pratica quotidiana è intanto quella di non cambiare le persone, perché un medico che guarisce una persona malata di cancro non è che la cambia, era il cancro che l’aveva cambiata non credi? E allora perché io devo cambiare un essere perfetto come l’Essere Umano, se mai lo convinco che è stato cambiato per cui lui può scegliere, ma non penso che sia così facile; non credere che se io dico a uno, che se lavora più di tre ore al giorno compie un crimine contro se stesso e contro la vita lui il giorno dopo va e dice: “ io non lavorerò più di tre ore al giorno”. Quindi non credo che le persone vadano cambiate, le persone vanno lasciate in pace, e uno che lavora in un posto dove è costretto a stare nove ore, bisogna che con infinito amore dica al suo datore di lavoro - che in realtà è un “prenditore di lavoro” - gli deve dire: “guarda che tu mi mantieni  qui nove ore al giorno, lo so che tu non puoi farne a meno, però sappi  che tenendomi qui nove ore al giorno tu sei un mostro, sei un vero mostro perché mi stai rubando il tempo della vita”.  

C’è qualcosa secondo te che preannuncia un cambiamento?

Le persone avvertono oggi grazie ad internet, l’immensa struttura di menzogna che gli è stata raccontata, questo è vero, ma soprattutto ultimamente c’è un fatto di cui nessuno ha parlato che è forse il fatto più importante del secolo e cioè che un discendente della famiglia Rockefeller, che è la famiglia più potente degli Stati Uniti grazie al petrolio, è andato ad una manifestazione a New York dove c’erano trecento mila giovani che manifestavano contro l’inquinamento e ha detto questa frase: “Da oggi vi comunico che la famiglia Rockefeller  che deve la sua immensa fortuna al petrolio non investirà mai più un dollaro nel petrolio e investirà invece trecentomiliardi di dollari nell’energia pulita”. Hai forse sentito qualcuno che ti ha riferito questa frase? Tanto è vero che una settimana dopo è crollata l’economia russa che era basata tutta sul petrolio. Quindi il cambiamento se mai è questo, è capire che l’energia pulita è molto ma molto più importante e naturale dell’economia di energia sporca, che è quella degli idrocarburi.

Ci puoi parlare della pratica, di cui tu stesso  ogni tanto hai accennato. La pratica che consiste nel chiudere gli occhi per cinque minuti?

Io dico alle persone: ‘guardate che così come io, essendo stato un morto di fame assoluto durante la mia infanzia, dovendo andare con i miei fratelli a trovare l’acqua a un kilometro e mezzo di distanza, quando apro il rubinetto e vedo che c’è l’acqua mi commuovo perché mi dico: "Dio bono... ho fatto così ed esce l’acqua, che meraviglia". Oppure consiglio alle persone depresse, di andare in una zona frequentata da automobili, rumori, persone che passano, con un amico che li protegge e regalarsi cinque minuti di cecità assoluta, e dopo cinque minuti, dopo dei veri e propri shock che la persona ha subito sentendo i rumori delle macchine e dell’ambiente circostante; dopo cinque minuti apre gli occhi… e vede. Vede il mondo: “Madonna guarda, vedo tutto”, mentre invece prima, lui guardava ma non vedeva niente perché la scuola ti addestra a guardare tutto e a non vedere più niente. E’ quindi scoprire l’immenso privilegio della vista.
 La stessa cosa si può fare con il movimento; uno si regala cinque minuti di paralisi totale, e non può fare niente: non può aprire la porta alla ragazza che sta arrivando o al ragazzo che le ha dato appuntamento, non può rispondere al telefono, non può fare niente, se gli scappa la pipì se la fa addosso e dopo cinque minuti fa un movimento del braccio e dice: “guarda, posso muovermi , posso girarmi, mi posso sedere, posso camminare”. Quindi riscoprire delle cose che vengono vissute, così, come se ci sono ma potrebbero anche non esserci; invece no…  sono cose meravigliose. Il tatto, una donna che non si fa toccare da tanti uomini non sarà mai se stessa. Se è sempre lo stesso uomo che la tocca è sempre lo stesso potenziale che la stimola, per cui ad un certo punto la donna si satura di questo toccamento continuo dello stesso uomo, e comincia – se è gentile comincia a fingere, se invece ha acquisito un po’ di potere comincia a distruggere il proprio partner. Basta guardare i propri genitori per capisce benissimo che è accaduto così. Capisci? Il fatto che un uomo e una donna per poter incontrarsi corporalmente, con le benedizioni di una società che nel frattempo costruisce un meccanismo di prostituzione dove quattordici milioni di mariti ogni settimana vanno con la prostituta, producendo un reddito di ventisei miliardi di euro l’anno, che va quasi tutto allo stato, direttamente o indirettamente, perché quando l’ipocrisia di stato ti spiega che non sono tassate le prostitute non aggiunge che questi soldi vengono spesi, quindi lui ci guadagna il venti percento di IVA su tutto quello che viene pagato, quindi il venti percento di ventisei miliardi sono circa cinque miliardi di euro. Ma tutte queste ipocrisie, queste buffonate dell’evasione fiscale ecc. Ma che cosa evade uno che prende appena i soldi per mangiare e per recarsi nuovamente a lavoro? Cos'è che evade? Trenta euro? O dieci euro? O sette euro e cinquanta? Lo capite che noi assistiamo a un’umanità  che è immersa in un immenso mare oscuro di ipocrisia, di menzogne, di false informazioni, di destini appunto sbagliati. Allora ogni persona è responsabile di tutto, tanto è vero che ogni persona, se vuole, può incominciare a vivere come sognerebbe che vivesse l’intera umanità.

Silvano, tu oltre ad essere un regista e uno scrittore, sei anche un poeta. Potresti recitarci una tua poesia?

Le poesie non si recitano, si esprimono

Esprimici una poesia

In genere mi piace esprimere il mio testamento. E’ intitolato il testamento del poeta. E dice:

Lascio i miei versi a chi li leggerà,                                                                 
le mie carezze ai ladri agli assassini,
e le miei lacrime a una donna sola,
lascio il mio sguardo a chi crede di aver visto,
lascio i miei sogni a chi non trova pace,
e i miei sorrisi a una divinità in declino,
a te figlio mio lascio il mio tempo,
lo smisurato tempo di chi vive.

Questo è il mio testamento, quindi siete tutti eredi.

Grazie Silvano

Prego.  Arrivederci


http://www.silvanoagosti.com/

                                                                                                                                                 
                                                                                                                         

Commenti

Post popolari in questo blog

BERT HELLINGER E LA PAURA

Questo filmato è tratto da un seminario di Costellazioni Familiari dove Bert Hellinger ci mostra alcuni esercizi per entrare in contatto con le nostre paure, e dall'"interno" sviluppare maggiore forza utilizzando proprio la paura come strumento di trasformazione. La paura è una paralisi della vita che si attacca nel punto esatto dove la vita si esprime, e cioè nel dare. Non c'è modo di uscire da questa paralisi se non, imparando a donarsi completamente, anche nella paura. Avvicinandoci alla paura e guardandola negli occhi, accade l'impensabile, l'esatto opposto di ciò che credevamo la paura fosse. La paura ci parla e ci indica la soluzione per uscire dalla paralisi emotiva, un momento dove l'azione diventa indispensabile perchè questo possa accadere e le nostre paure diventare una spinta verso l'esterno, verso la vita. Mentre questo accade ci affidiamo, con umiltà, a forze di altra natura che sono il luogo da dove la vita proviene e dove la vita ...

TRIPALIUM : IL LAVORO NOBILITA L'UOMO?

Il termine lavoro proviene dal latino "labor" che letteralmente significa “fatica"; in altri contesti dialettici è di uso ancora oggi chiamarlo con il termine "travaglio" dal latino tripalium "strumento di tortura".  Il lavoro veniva inflitto agli schiavi e alle persone ritenute colpevoli di essere andate contro le regole del sistema. Per molti secoli è stato sinonimo di schiavitù; nel medioevo il lavoratore era un servo della gleba, i servi erano legati per tutta la vita al padrone, subordinati per ordine gerarchico.   Non si capisce dopo quale strana affabulazione, nel tempo il lavoratore acquistò una sorta di eleganza, un velato rispetto che gli conferì una dignità contraffatta dalla stessa matrice di provenienza. Il lavoro assunse così un ruolo centrale nella vita delle persone; diventò per così dire lo strumento di sopravvivenza senza il quale un individuo non riuscirebbe a sentirsi libero. Dipendenti Dopo alcuni mesi di disoccupazi...

TACI I TUOI PROGETTI

(Tratto dal libro "L'arte del silenzio e l'uso della parola" di Amedeo Rotondi - Voldben) Amedeo Rotondi (Voldben) "Non dire a tutti ciò che hai progettato di fare, poiché se non potrai più farlo, non si rida di te". Questa misura di prudenza è consigliata dall'antica saggezza di Pitagora, secondo quello che di lui riferisce Diogene Laerzio. C'è un detto che afferma: Lo stolto non fa mai ciò che dice; il saggio non dice mai ciò che fa . Il mondo degli uomini potrebbe anche dividersi in ideatori e realizzatori. Ci son di quelli che passano la vita sognando, ideando, progettando e altri chiacchierando. La fervida fantasia mostra loro un mondo non ancora realizzato dove esiste una fantasmagoria di cose di cui gli uomini attingono per i loro progetti. C'è chi si contenta soltanto di questa contemplazione e ne parla, ne parla, ma non realizza niente; si ferma a questa visione beata che lo esalta, mentre c'è chi porta tutti i propri sforzi...