Quello che sto per scrivere non è frutto d'immaginazione, contrariamente, appartiene a quella che in molti considerano "la scienza dello spirito". Il percorso di risveglio spirituale anche se ricco di sfumature si manifesta su un piano tangibile e definito, al punto che molti ricercatori e psicologi, hanno potuto nel tempo definirne la traiettoria.
La mente ordinaria è stabilizzata in una perfetta simbiosi con la realtà circostante. Questa forma mentale definita è in un continuo stato di reazione: reagisce ad ogni impulso sensoriale e continuamente si difende, come un cane che non fa altro che abbaiare.
Tutto comincia a cambiare nel momento in cui l'attenzione si perde nello spazio vuoto che circonda e contiene ogni cosa. Lentamente si sviluppa una qualità mentale che noi tutti conosciamo con il nome di "intuizione". Questa volta però essa è pregna di uno stato di presenza più forte e ben radicato, grazie alla pratica costante della "pura attenzione". Il praticante della disciplina spirituale ha dedicato tutto se stesso per raggiungere uno stato idoneo capace di sviluppare una forza pari al peso con il quale l'illusione preme dall'esterno, e questa volta penetra come una sonda dall'altra parte della barricata. Questo stato di trascendenza è conosciuto con il nome di "intuizione profonda".
"Egli vive indipendente e si aggrappa al nulla". Il Buddha ricorda con queste parole la condizione ultima del risvegliato, dopo che egli abbia assaporato l'inconsistenza e quindi l'assenza di un "Io", l'impersonalità del soggetto umano smascherato fino alla più ovvia evidenza.
L'intuizione profonda nasce dall'osservazione profonda dell'impermanenza dei fenomeni, uno passo inevitabile per colui che, dotato di ardente passione, si misura con le espressioni del mondo spirituale. Chi percorre il sentiero mediano della purificazione diventa consapevole che il vero viaggio è quello dello spirito e nel tempo diverrà chiaro che in questo mondo, apparentemente irreale, le esperienze si susseguono con precisione millimetrica.
Roberto Assagioli, psichiatra e teosofo, padre della psicosintesi, in un suo famoso articolo spiega il percorso del risveglio spirituale in cinque fasi ben delineate: "Le crisi che precedono il risveglio spirituale - le crisi prodotte dal risveglio spirituale - le reazioni che seguono il risveglio spirituale - le fasi del processo di trasmutazione - la notte oscura dell'anima".
In questo percorso di risveglio, il praticante diviene oggetto del processo stesso del cambiamento, con il nobile scopo di cogliere la visione profonda che unisce tutti i fenomeni impermanenti.
L'intuizione profonda genera un'energia psichica non definibile. Questa energia non è prodotta dalla mente, la mente è letteralmente caduta, si rimane in uno stato di "non mente". In questo stato s'incontrano forze di natura spirituale che si manifestano intorno a noi un pò come nella tradizione cristiana, il discepolo sperimenta il discendere dello Spirito Santo.
Credo sia molto importante riconoscere che un'esperienza simile non genera uno stato di "illuminazione perenne", anche se si manifesta sotto forma di "visione profonda", è solo una forma di benedizione che "accade" quando la mente viene educata alla pura attenzione. Ne veniamo invece trasformati ad un livello sottile e il nostro ego riceve un duro colpo, indebolendosi in misura proporzionale all'esperienza. Una volta che l'intuizione si innesta nel nostro apparato sensibile, rimane sospesa sotto forma di "costante intuizione sottile". Il praticante rimarrà legato all'intuizione profonda da un sottilissimo filo invisibile che lo guiderà fino alla prossima esperienza di picco (peak-experiences) che si ripresenterà in tempi e modi sconosciuti.
Oltre l'illusione c'è il vuoto, un vuoto pregno d'Amore, un vuoto senza forma, senza ego, senza tempo, che sprofonda negli abissi della pace. In quel vuoto la realtà ci appare per quello che è e noi non ne veniamo più rapiti, la mente ha perduto la sua ostinata condizione ordinaria e ogni resistenza è caduta, l'Amore trionfa, la guerra finisce. Siamo liberati.
Il praticante della disciplina spirituale che abbia sviluppato questa esperienza, ne rimane profondamente scosso. Tutto il sistema di credenze viene messo in crisi e la nuova forma animica acquista maggiore visibilità. Durante la fase successivamente dopo l'esperienza si può cadere in un errore che potrebbe compromettere l'intera fase progressiva di crescita spirituale. Senza neppure rendersene conto, il praticante, assolutamente convinto di poter ripetere l'esperienza meccanicamente, si scontra con la realtà dello spirito che lo inchioda nella disillusione. Egli s'illude di poter comandare le forze occulte dello spirito, credendo di averne conosciuto la sorgente dalla quale esse si formano. Ostinandosi a ricreare l'effetto meraviglioso del risveglio nella realtà ultima, il praticante innesta un meccanismo di attrito, tra la realtà interiore e la condizione illusoria che ormai riconosce come proiezione di un mondo che non c'è. Questo attrito genera in lui angoscia, paura e confusione, il sogno del risveglio sembra cadere nel dimenticatoio e al posto dell'entusiasmo si genera rassegnazione. L'illusione è così potente che sembra avere tentacoli ovunque, pronti ad avvinghiarsi nuovamente con estrema forza.
Questa fase è molto delicata, qui si riconosce lo spirito del nobile guerriero, colui che ha scelto la via maestra che lo condurrà alla liberazione completa da tutte le forme di condizionamento e farà emergere in lui la divinità nascosta.
Qualche volta c'è bisogno di un aiuto. Quelli che possono manifestarsi, sono disturbi di natura spirituale che però possono essere facilmente fraintesi. Come ci ricorda Roberto Assagioli, nella fase della "trasmutazione" quando si comincia ad avvertire lo spegnersi di quel fuoco sacro di cui abbiamo avuto esperienza diretta, prima della caduta nella notte oscura, il praticante viene rapito dalle potenti forze dello spirito e questo avviene perché nell'attività precedente si è lavorato duramente per richiamare a noi queste forze travolgenti di trasformazione. Una volta che il movimento dello spirito si risveglia in noi, la cosa migliore da fare è mettersi da parte e lasciare che questo processo ci trasformi. Ci mettiamo letteralmente nelle mani di Dio e diventiamo strumento perché il Divino possa manifestarsi. "Sia fatta la tua volontà".
L'esperienza dell'intuizione profonda è un portale, un passaggio ad una dimensione sconosciuta che a nostra insaputa ci muove, spingendoci verso qualcosa di nuovo. Questo spazio che si apre a noi è molto più vasto, così vasto da poter includere l'intero Universo, vibra di un'intelligenza superiore e possiede la nobiltà della misericordia. Ci viene incontro, ci aiuta, ci sostiene, ha dalla sua parte intere flotte di Angeli che gioiscono della sua grazia, soffiando verso di noi sprazzi della sua essenza. Chi lo sperimenta si sente avvolto tra le braccia dell'Universo e rimane silente, nella grazia di Dio.
Anche se questo argomento per alcuni sarà fonte di disturbo, sono fermamente convinto che la verità si manifesta al singolo come monito per una moltitudine e nel momento in cui quest'ultimo discende nel mondo, produce di conseguenza lo stesso effetto che produce una medicina.
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