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CONCEPITI PER ERRORE

Il doppio legame Un sistema familiare è qualcosa di molto complesso. Già a partire dagli anni '40 si delineano i primi studi di ordine fenomenologico con la nascita della “Terapia Familiare Intergenerazionale” nata dalle ricerche di Frieda Fromm-Reichmann, e in seguito il cosiddetto “gruppo di Palo Alto” sulla scia di Reichmann enunciò l'ipotesi di “doppio legame” che fece emergere uno dei fondamenti del disturbo schizofrenico, ripreso poi anche dallo psichiatra statunitense Harold Frederic Searles , nel quale il soggetto sofferente diviene “malato designato” proprio perché capace di vedere le cose “correttamente”. Il concepimento, come evento erroneo, quindi non voluto, segna un confine indelebile nella memoria del feto; successivamente il soggetto nato da tale errore, per risonanza riceverà l'informazione autentica e si farà portatore di una scissione interna, alimentata, nel caso in cui questo venga perpetrato, da un disordine della comunicazione. Questo disordi
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L'INTUIZIONE PROFONDA

Quello che sto per scrivere non è frutto d'immaginazione, contrariamente, appartiene a quella che in molti considerano "la scienza dello spirito". Il percorso di risveglio spirituale anche se ricco di sfumature  si manifesta su un piano tangibile e definito, al punto che molti ricercatori e psicologi, hanno potuto nel tempo definirne la traiettoria. La mente ordinaria è stabilizzata in una perfetta simbiosi con la realtà circostante. Questa forma mentale definita è in un continuo stato di reazione: reagisce ad ogni impulso sensoriale e continuamente si difende, come un cane che non fa altro che abbaiare. Tutto comincia a cambiare nel momento in cui l'attenzione si perde nello spazio vuoto che circonda e contiene ogni cosa.  Lentamente si sviluppa una qualità mentale che noi tutti conosciamo con il nome di " intuizione ". Questa volta però essa  è pregna di uno stato di presenza più forte e ben radicato , grazie alla pratica costante della "pura a

TRIPALIUM : IL LAVORO NOBILITA L'UOMO?

Il termine lavoro proviene dal latino "labor" che letteralmente significa “fatica"; in altri contesti dialettici è di uso ancora oggi chiamarlo con il termine "travaglio" dal latino tripalium "strumento di tortura".  Il lavoro veniva inflitto agli schiavi e alle persone ritenute colpevoli di essere andate contro le regole del sistema. Per molti secoli è stato sinonimo di schiavitù; nel medioevo il lavoratore era un servo della gleba, i servi erano legati per tutta la vita al padrone, subordinati per ordine gerarchico.   Non si capisce dopo quale strana affabulazione, nel tempo il lavoratore acquistò una sorta di eleganza, un velato rispetto che gli conferì una dignità contraffatta dalla stessa matrice di provenienza. Il lavoro assunse così un ruolo centrale nella vita delle persone; diventò per così dire lo strumento di sopravvivenza senza il quale un individuo non riuscirebbe a sentirsi libero. Dipendenti Dopo alcuni mesi di disoccupazi

"PRENDERE" I PROPRI GENITORI

Il conflitto tra genitori e figli mantiene accesa un’immagine trasfigurata per entrambe le parti. Come guarda il figlio il padre? Come guarda il padre il figlio? Una delle provocazioni più grandi che emerge dall’insegnamento di Bert Hellinger riguarda la capacità di “separarsi” dai propri genitori attraverso l’integrazione delle figure che essi rappresentano. “Ci separiamo da ciò che sentiamo essere in equilibrio”. Quando abbiamo integrato le figure genitoriali, queste si dissolvono in noi lasciando spazio ad un orizzonte. In questo spazio il figlio/a può intuire la proprio missione, facendo emergere senza più alcuna timidezza il talento. Il figlio/a si separa dai propri genitori perchè è consapevole di averli presi con sé. Egli può pensare ad altro, può dedicarsi a tutto il resto. Spesso i genitori sono incompatibili con la possibilità che il figlio/a si separi da loro, così mantengono acceso un conflitto. Vogliono possederli, controllarli, assorbirli. Ecco perchè supe

STANCHEZZA DEL CORPO

Una delle innumerevoli esperienze di sviluppo spirituale si manifesta con la stanchezza del corpo. Non si tratta del sentirsi semplicemente stanchi ma di sentirsi stanchi di avere un corpo . Ogni giorno al risveglio torniamo nella casa presa in affitto e cioè nel corpo, ci alziamo e dobbiamo fare una sequenza di movimenti ed atti finalizzati esclusivamente ad esso. La routine quotidiana per il praticante della disciplina spirituale è territorio di ricerca, il momento di massima esperienza si manifesta proprio al risveglio , quando il corpo spirituale prende coscienza della pesantezza del corpo fisico. Colui che, nell'istante in cui avverte questa difficile relazione, si trova più lontano dal corpo e contemporaneamente presente alle sensazioni, sperimenta uno stato "altro" che nonostante appaia superficialmente come semplice depressione, si manifesta invece come un progresso della nuova forma animica. Dopo avere preso coscienza della vera natura del corpo,